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Il diavolo in blu

Il diavolo in blu è più di un semplice romanzo investigativo (…) Mosley è un autore di talento con qualcosa di fondamentale da dire sulla distanza tra il mondo dei neri e quello dei bianchi, e con un modo spettacolare di dirlo — The New York Times

 

Vincitore dello Shamus Award come miglior romanzo e definito dalla Mystery Writers of America “uno dei più bei romanzi di tutti i tempi”

 

Mosley non solo è un romanziere di qualità, ma è anche un maestro del giallo — The New York Times

 

Il capolavoro di Walter Mosley in cui compare la prima avventura di Easy Rawlins, personaggio ruvido e arguto, investigatore improvvisato ma abile, che si trova costretto a proseguire le sue indagini tra frequentazioni sospette e locali di dubbia reputazione. E pensare che Easy, reduce di guerra, stava solo cercando un impiego. Giallo dai dialoghi vividi e arguti nella Los Angeles nera del dopoguerra.

 

 

 

A Los Angeles guardare dalla finestra è diverso che a Houston. Dovunque tu viva, in una città del Sud (anche in un posto di Houston selvaggio e violento come il Quinto distretto) basta guardare dalla finestra per vedere praticamente tutti quelli che conosci. Ogni giorno è una sfilata di parenti e vecchi amici, ed ex amanti che forse un giorno potranno tornare a esserlo.

Era per questo motivo, immagino, che Sophie Anderson se n’era tornata a casa. Le piaceva la vita più lenta del Sud. Quando guardava fuori dalla finestra voleva vedere gli amici e i parenti e se chiamava uno voleva essere certa che quello avesse il tempo di fermarsi un momento a scambiare quattro chiacchiere.

Sophie era una vera donna del Sud, così vera che non ce l’avrebbe mai fatta nel mondo frenetico di Los Angeles.

A Los Angeles la gente non ha tempo di fermarsi; dovunque deve andare, ci va in macchina. A Los Angeles anche il più pezzente possiede un’automobile; può non avere un tetto sopra la testa ma la macchina ce l’ha. E sa anche dove sta andando. A Houston e a Galveston, e giù giù in Louisiana, la vita procedeva un po’ più senza meta. La gente faceva qualche lavoretto ma, qualunque fosse, non era in grado di fare soldi sul serio. A Los Angeles invece, se ti ci mettevi potevi fare cento dollari in una settimana. La prospettiva di arricchirsi spingeva la gente a fare due lavori durante la settimana e qualche extra di sabato e domenica. Non c’è tempo di passeggiare per strada o fare un barbecue quando c’è qualcuno disposto a darti dei bei quattrini per spostare frigoriferi.

Così quel giorno guardai le strade deserte. Ogni tanto vedevo un paio di bambini in bicicletta o un gruppo di ragazzine che andavano a comprarsi un dolce o una bibita. Sorseggiai la mia vodka e sonnecchiai e rilessi la lettera di Mouse finché non mi convinsi che non c’era nulla da fare. Decisi di ignorarla, e se mai mi avesse chiesto qualcosa avrei fatto finta di non averla ricevuta.

Quando il sole calò ero ormai in pace con me stesso. Avevo un nome, un indirizzo, cento dollari e il giorno dopo sarei andato a richiedere il mio vecchio posto. Avevo una casa e una bottiglia vuota di vodka che mi aveva fatto star bene.

 

 

Rassegna stampa

Il diavolo in blu

€ 18,00Prezzo

WALTER MOSLEY

Considerato un maestro del noir, ha ricevuto nel 2020 il National Book Award alla carriera, oltre a numerosi altri riconoscimenti, tra cui anche un Grammy. Da Il diavolo in blu è stato tratto l’omonimo film in cui Easy è interpretato da Denzel Washington.

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