Nessuno capisce la tredicenne Anastasia Krupnik, tanto meno i suoi genitori e il suo fratellino Sam, che si dà il caso sia un genio. È tutto così imbarazzante! Perchè non possono essere normali come tutti gli altri?
 
Allarme! Anastasia si rende conto che il problema è suo, non dei suoi genitori, e deve trovare soccorsi al più presto. Non c’è un momento da perdere.
 
Il fatto che i suoi le dicano che non la manderanno da uno psichiatra, non ferma di certo Anastasia.
 
Cosa succederebbe se scoprissero che si sta confidando in segreto con lo psichiatra più famoso del mondo?
 
 
 
 
 
“Mamma! Indovina cosa mi ha dato Meredith Halberg! Proprio quello che volevo! E non è costato niente!”
La signora Krupnik si voltò. “Fammi pensare”, disse. “Varicella?”
 
Anastasia fece una smorfia. Era terribile avere una madre che faceva sempre battute. “Ah ah, molto divertente”, disse. “Ho detto che era qualcosa che volevo. Comunque, ho avuto la varicella anni fa”. 
 
“Ecco”, disse sua madre, “Non mi viene in mente nulla che non costi niente”.
 
Anastasia era così eccitata che sembrava saltellasse su e giù. “Non indovinerai mai! Aspetta, ti faccio vedere. Sono nel portico sul retro. Si staranno probabilmente raffreddando, li prendo dentro”.
 
“Ferma lì”, disse sua madre. Aveva un’aria sospettosa. “Cosa intendi per, si stanno raffreddando? Non è qualcosa di vivo, vero?”
 
Ma Anastasia se n’era già andata, sbattendo la porta dietro di sé. In un attimo era di ritorno, aveva in mano una scatola di legno con sopra una rete. Un fruscìo provenne dall’interno.
            
Sua madre scappò all’istante dietro al tavolo della cucina. “No!” disse. “È qualcosa di vivo! Anastasia, no, nella maniera più assoluta! Te l’ho detto e ripetuto che non sopporto…”
               
Anastasia non stava ascoltando. Sua madre era così noiosa a volte. Slacciò il cordone e alzò il coperchio della scatola.
“Gerbilli!” annunciò soddisfatta.
 
 
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